La cultura cambia le città?
saggio introduttivo
Maria Elena Buslacchi
“Motore dello sviluppo”, “lievito del progresso”, “bacchetta magica”, il programma delle Capitali europee della cultura gode oggi di una grande popolarità e risulta estremamente appetibile. Anche se la designazione non comporta un finanziamento diretto della Commissione Europea, il titolo offre una grande visibilità e, di conseguenza, la disponibilità da parte di enti pubblici e privati a sostenere – non soltanto economicamente – l’operazione. Per esempio, con la velocizzazione di procedure che altrimenti impedirebbero di concludere certe azioni in tempo per il «grande evento». Il dispositivo mette quindi in moto una macchina estremamente complessa, che coinvolge tutti i livelli del sistema pubblico e il tessuto imprenditoriale territoriale e nazionale. Ma, concretamente, a che cosa serve questa macchina e quali sono i suoi effetti per il territorio e chi lo abita?