GIU

NOV

2025

LA CITTÀ CHE ACCOGLIE

Poiché presuppongono un enorme impegno finanziario, i grandi eventi possono innescare profonde trasformazioni sulla struttura economica e produttiva di una città. Un motore di crescita generale: un’energia espansiva che crea nuove imprese e nuovi posti di lavoro ma anche strumento di comunicazione, promozione, valorizzazione. Ospitare un grande evento culturale, religioso o sportivo è, in genere, un’occasione efficace per avviare processi di trasformazione urbana, con la creazione di servizi pubblici stabili per i cittadini che, oggettivamente, subiscono gli effetti negativi dell’eccesso di presenze temporanee per molti mesi in un anno. Nelle aree centrali delle città d’arte tale condizione rappresenta un effettivo stravolgimento sociale, economico e ambientale. Sintesi spazio/temporale tra genius loci e Zeit Geist, i grandi eventi, forniscono un’opportunità positiva quando si pongono come soluzioni innovative ma realisticamente connesse con le esigenze future della cittadinanza. Rendere le città più accoglienti presuppone una riorganizzazione complessiva, incrementando le infrastrutture per la mobilità, migliorando gli spazi logistici intorno alle stazioni, ai monumenti e ai musei, aumentando le linee di trasporto pubblico, creando aree pedonali e spazi ombreggiati in prossimità dei monumenti, realizzando piccole attrezzature di prossimità. Sfruttando meglio gli introiti del turismo, bisogna rendere le città accoglienti anche per le componenti più deboli della compagine sociale creando strutture stabili, adeguatamente finanziate dalle amministrazioni e anche in partnership con i privati. La scelta di ospitare un grande evento spesso non convince i cittadini e perfino gli analisti: “il grande evento è un amante esigente, capriccioso e incostante, che dopo un lungo periodo di fidanzamento l’abbandona, lasciando la dote promessa che si rivela talvolta ben misera, se non addirittura ingombrante e inutile.” (E. Dansero, A. Segre, Bollettino della Società Geografica Italiana, VII, 2002). Con questo numero abbiamo voluto confrontare esempi virtuosi, e meno, spesso con importanti processi di trasformazione urbana, creazione di infrastrutture per la mobilità e di strutture edilizie convertibili in attrezzature stabili, realizzati per i grandi eventi sia nel passato, sia in corso e in programma, a scala nazionale e internazionale.

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