FORME E MATERIALI CONTEMPORANEI PER UNA RIQUALIFICAZIONE RISPETTOSA DELLA VITA MONASTICA

Rigenerazione dell'abbazia benedettina di Monte Maria

Werner Tscholl

Werner Tscholl progetta per l’abbazia Monte Maria a Burgusio una serie di interventi che si sviluppano lungo un arco temporale dilatato, iniziato nei primi anni 2000 e la cui conclusione è prevista per il 2023. In questi si ritrova una coerenza interna che pare derivare dalla “regola” che l’architetto altoatesino pone a fondamento delle proprie strategie progettuali.
La “regola” interviene primariamente sul tempo e sulla “storia” con cui Tscholl coltiva un rapporto mai ambiguo, che si configura come un’attenta riflessione su passato e presente, su antico e contemporaneo: «Il vecchio rimane vecchio, il nuovo diventa nuovo». A questa regola corrisponde il rigore delle scelte progettuali, che si pongono in ideale continuità con la severità della vita monastica e l’austera ed elegante bicromia degli esterni della badia. La rinuncia al colore è il primo precetto della “regola” che Tscholl definisce per giungere al rigore cui aspira; il secondo è la scelta di utilizzare pochi materiali, in particolare acciaio nero trattato a cera e calcestruzzo grezzo, gettato in casseforme di osb. L’unica deroga avviene nel nuovo altare della Chiesa abbaziale e nel Museo delle carrozze, dove si ricorre al calcestruzzo bianco.
A completare l’abaco dei materiali sono il vetro, proposto in diverse gradazioni di trasparenza, e il legno, scelto per caratterizzare le residenze destinate ai monaci e agli ospiti.

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