CASE STUDIO A VIA FORTUNY, ROMA

Mutazioni evolutive di Ruggero Lenci

Enrico Mandolesi

Le quattro case studio per artisti realizzate nel 1960 in via Mariano Fortuny a Roma affacciano con ampie vetrate verso l’ansa del Tevere guardando ad occidente, mentre a oriente si ancorano alla rupe tufacea di Villa Strohl Fern. L’uso della copertura a falde “pieghettata” costituisce un elemento di originalità non solo all’esterno, per il suo equilibrato inserimento nel paesaggio, ma anche all’interno, per la singolare connotazione degli spazi di soggiorno. L’organismo edilizio costituisce un intervento di quattro alloggi di cui due duplex e due simplex, con il corpo a nord e quello centrale contenenti i duplex, e quello a sud un simplex al livello d’ingresso e uno al piano superiore. L’accesso al piano d’ingresso ha luogo da rampe di scale esterne che superano un dislivello significativo. Le zone giorno dei duplex sono state situate al livello superiore e ciò ha richiesto che l’ingresso avvenisse dalle zone notte per poi salire a quelle giorno. Nel primo alloggio a sinistra dell’androne è presente una parete inclinata superata la quale si trovano la camera da letto e il bagno, quindi, superiormente, uno spazio-ponte vetrato sui due lati lunghi. Questo volume, centrale rispetto agli altri due dell’organismo edilizio, non sbalza sul fronte ovest come invece fanno quelli sulle testate, giocando un ruolo di collegamento. Il successivo alloggio ha accesso dalla seconda porta dell’androne e apre su un lungo corridoio che si snoda parallelamente al muro contro terra, ove si incontra la scala a chiocciola che sale alla zona giorno, quindi gli armadi a muro e la stanza da letto con il bagno. Gli ultimi due alloggi sono i simplex del terzo e quarto ingresso. Nel tempo sono state apportate all’edificio modifiche sostanziali che hanno coinvolto il volume a nord del quale sono state sostituite le vetrate non rispettando la suddivisione e il disegno originario. Nel volume a sud sono comparsi dei bow-windows che aumentano l’illuminazione degli spazi interni. L’edificio è stato anche dotato di un ascensore esterno.

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