ENERGIA, DENSITÀ, FORMA DELLA CITTÀ COMPATTA MEDITERRANEA

Michele Morganti

La densità, ancorché non riconosciuta, se non di recente, in tutta la sua complessità concettuale, è sempre esistita in quanto condizione connaturata all’abitare. Tra le possibili interpretazioni della densità rintracciabili nel campo vasto dell’architettura, vi e quella di parametro di misura della valenza fisico-spaziale dell’ambiente costruito.
A un primo approccio la densità può apparire magnifica ai progettisti perché oggettiva, quantitativa e neutrale. Ma l’analisi della nutrita attività di studio recente sul tema, che spesso la vede associata anche a proprietà e concetti di sostenibilità, ne rivela la duplice complessità: per la natura dei fenomeni urbani associati alla densità e per la varietà dei metodi utilizzati. In questo quadro, si è assistito nei decenni recenti a un vivace dibattito che conferisce al modello di citta compatta europea un carattere di maggior sostenibilità, sia come capacità di ridurre gli impatti sull’ambiente, sia di attivare modelli sociali più vivaci e una più alta qualità della vita. Anche tale dibattito ha sottolineato la centralità di due aspetti essenziali per comprendere il profilo ambientale ed energetico di questo modello insediativo: il ricorso alla scala urbana e la valenza fisico-spaziale della densità. La prima è la più adatta a descrivere le caratteristiche spaziali degli elementi costitutivi dei sistemi urbani: lotto, isolato e rete stradale. La seconda consente di comprendere i nessi tra questi e le prestazioni energetiche dell’ambiente costruito.

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