GEN

FEB

2021

Rassegna italiana. Nuove sinergie tra progettisti e imprese

Questo numero della rivista, dedicato come il precedente alla rassegna di progetti italiani, intende affrontare la questione dei rapporti tra progettisti e imprese di costruzioni. Il prolungarsi, ormai da oltre un anno, della crisi sanitaria e dei suoi effetti tanto sul piano sociale ed economico quanto sui cambiamenti dei modi di vivere la città e  lo spazio domestico e lo spiraglio positivo che si sta aprendo con il Recovery Fund (Next generation EU), sollecitano una seria  e più ampia riflessione di carattere culturale sul tema della progettualità e dell’intervento sul territorio. L’erogazione di risorse da parte della Comunità Europea da convogliare secondo tre direttrici principali – digitalizzazione, transizione ecologica, riduzione delle disuguaglianze – rappresenta, infatti, un’occasione per le città alle quali sarà assegnato un ruolo strategico come strumenti per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica  e sociale. Un’opportunità da non sprecare facendosi trovare impreparati o peggio ancora cercando di assicurarsi ciascuno per la propria categoria una parte delle risorse. È il momento di costruire una visione più ampia sul destino futuro delle nostre città, di pensare a un sistema organico e precisamente finalizzato di interventi senza cadere nella pericolosa abitudine dell’agire in emergenza, a cui dovrebbero tendere non solo i due attori principali – progettisti e imprese – ai quali è affidata l’ideazione e la realizzazione materiale dell’opera, ma anche naturalmente la committenza e prima ancora i decisori politici. È l’occasione di rilanciare il valore del progetto approvando una legge sulla qualità dell’architettura, auspicata da anni e recentemente tornata al centro del dibattito, una legge con la quale riportare al centro, soprattutto per le opere pubbliche, i valori del progetto e non solo il processo con la sua gestione che, seppure importante, non può essere scambiato con il fine. È nel raggiungimento di questi obiettivi che si fa appello alla sensibilità dell’altra categoria coinvolta in questi processi, quella delle imprese, per condurre una battaglia culturale che veda nel progetto di architettura un valore aggiunto e non un mero ostacolo in termini di tempi ed esiti economici dell’operazione. I progetti presentati nel numero, insieme a quelli vincitori e segnalati nell’edizione 2020 dei premi IN/ARCH Ance, sembrano muoversi in questa direzione nella convinzione che solo l’agire congiunto degli attori coinvolti verso obiettivi comuni, supportato da strategie chiare e mirate, possa condurci verso la ricostruzione di città e spazi per vivere all’altezza della nostra civiltà.

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