GEN

FEB

2022

Rassegna italiana 2022

Grazie a un approccio comune e alla dimensione etica che le sottende, le architetture selezionate in questo numero si presentano nell’insieme come espressione riconoscibile dell’architettura italiana. Appartenenti a studi gestiti per lo più in modo artigianale, gli autori detengono il controllo dell’opera dall’ideazione alla realizzazione, aspetto decisivo per favorire la ricerca sul piano del linguaggio e la sperimentazione nell’uso di tecnologie e materiali. I singoli esiti architettonici sono il frutto del saper integrare senso di appartenenza ai contesti, nuove funzioni, tecniche costruttive tradizionali e innovative con una spiccata sensibilità per l’ambiente e la capacità nel declinare i temi più fecondi della modernità coniugandoli con le istanze contemporanee. La propensione alla ricerca si esprime nella volontà di far convergere le istanze tecniche, funzionali ed economiche nel valore aggiunto determinato dalle scelte formali e dalla qualità spaziale dell’edificio. In questo senso è esemplare il progetto per il magazzino automatizzato a Verano Brianza, pura espressione della logica produttiva e delle richieste della committenza. La questione del restauro e della rifunzionalizzazione di manufatti storici, di particolare rilevanza nel nostro paese, è affrontata con gli strumenti classici dell’indagine conoscitiva e con profondo rispetto per il manufatto preesistente, ma anche con il coraggio di non rinunciare al dialogo tra vecchio e nuovo. È quanto avviene nel nuovo ingresso alla Domus Aurea nel parco archeologico del Colosseo a Roma, nella Casa del Fascio di Lissone di Giuseppe Terragni, nell’Accademia Cusanus a Bressanone. Un altro tema importante come quello della rigenerazione urbana, finalizzata al recupero e al rilancio di aree degradate o marginali, trova nelle nuove Residenze Universitarie a Valco San Paolo a Roma e nella Scuola di musica a Bressanone un’opportunità di rilancio sociale ed economico. Il polo per la formazione e l’innovazione H-Farm di Roncade, si pone, infine, come risposta al problema del riequilibrio tra aree naturali a vocazione agricola e sistemi urbani.

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