12 Maggio 2025

Natura, paesaggio, rigenerazione urbana

dalla rubrica OSSERVATORIO BAUKULTUR, a cura di Giovanni Di Leo

Il Consiglio Europeo, nel riconoscere che oltre l’80% dei sistemi naturali è in cattive condizioni, ha adottato la Nature Restoration Law, prima legge sulla Natura a livello continentale, in vigore da agosto 2024. Il Consiglio impone il miglioramento di ecosistemi forestali, agricoli, marini, fluviali, con un richiamo specifico ai contesti urbani: nessuna perdita netta di spazi verdi e di copertura arborea entro il 2030 e un aumento costante della superficie totale a partire dallo stesso anno. Gli effetti del degrado ambientale sulla salute umana negli ambienti di vita urbani, oltre a sempre più elevati tassi di insorgenza di malattie e mortalità, si manifestano anche con il Nature Deficit Disorder (R. Louv) – sindrome da distacco della natura – una serie di disfunzioni biologiche e emotive. La maggiore incidenza dei malesseri socio-ambientali è più marcata nella popolazione giovane, che vive forti stress e nuove eco-ansie. A settembre 2024, l’UE ha nominato un Commissario all’equità intergenerazionale, per la prima volta nella storia, evidenziando la responsabilità delle nostre azioni nei confronti delle prossime generazioni. Gli interventi sui territori devono quindi considerare le profonde interazioni dinamiche tra ecosistemi e comportamenti umani, in un’epoca caratterizzata dall’accelerazione dei processi, forti disequilibri, “poli-rischi”, paura del futuro. I paesaggi urbani e rurali sono intrecciati secondo strutture organiche multi-scalari e multilivello; la rigenerazione è sostenibile solo se sostiene le relazioni tra luoghi, comunità, ecologie, secondo logiche di attraversabilità e permeabilità, spaziale, culturale. Il regolamento UE 2021/1060 riprende questi principi, consentendo agli Stati il supporto allo Sviluppo Territoriale Integrato mediante “Integrate Territorial Investments” (ITIs) e “Community-Led Local Development” (CLLD). Su queste basi, il programma interregionale di cooperazione Urbact IV (2021-2027) promuove progetti innovativi, integrati, partecipativi e place based, a partire dalle città, che diventano il “cuore” dello sviluppo locale sostenibile. Molti progetti di forestazione urbana e di corridoi verdi puntano sulla continuità tra i paesaggi. Tra le altre iniziative di integrazione tra paesaggio, ricchezza ambientale, aspetti sociali, Rotterdam sperimenta da tempo le piazze allagabili, spazi pubblici utili alla raccolta e stoccaggio di acque meteoriche; l’area metropolitana di Coimbra sta sviluppando strategie per la resilienza urbana riferita agli incendi boschivi; Baia Mare implementa criteri di design ambientale per il recupero dei siti industriali dismessi grazie alla rivegetazione, con funzione decontaminante; Mouans-Sartoux, piccolo Comune in Provenza, ha approvato un Piano Locale di Urbanistica sostenibile, per equilibrare l’accoglienza turistica e il patrimonio rurale, triplicando la superficie dei terreni agricoli e incentivando le attività di coltivazione e trasformazione. Numerose realtà locali stanno lavorando alla rigenerazione del paesaggio urbano con la realizzazione di insediamenti agricoli innovativi, fattorie e mercati urbani, per formare connessioni, identità, spazi di qualità per le residenze, il lavoro, la socialità; produzioni alimentari sane e a basso impatto. Tra queste, l’intervento sull’ex mattatoio di Anderlecht, complesso di archeologia industriale di fine ‘800, riconvertito in fattoria idroponica, vasche per l’itticoltura, spazi pubblici socioculturali, in relazione con le aree mercatali e il corso del Canale. Quest’operazione è stata realizzata nell’ambito dei Contratti di Quartiere della Regione di Bruxelles – Capitale, attivati a partire dal 1993, con obiettivi di rivitalizzazione urbana nelle zone “fragili”. Nell’epoca delle transizioni, natura e paesaggi sono fondamentali nell’elaborazione di programmi, piani e accordi collaborativi tra istituzioni, parti sociali, imprese, progettisti, per disegnare nuove geografie urbane giuste, aperte al territorio, che favoriscano la qualità degli ambienti di vita.

Questo articolo è pubblicato in l’industria delle costruzioni 496 -Città in Scena – dic/mag 2024

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