25 Marzo 2025

Il Parco Architettonico di Torre del Mare a Bergeggi

dalla rubrica ARGOMENTI

Il parco architettonico di Torre del Mare rappresenta indubbiamente qualcosa di unico nel suo genere, sicuramente straordinario per la sua genesi, per il suo sviluppo e per la sua realizzazione in un periodo storico ben preciso e in un tempo limitato. Erano infatti i primi anni ’50 quando Pierino Tizzoni, imprenditore milanese appassionato di isole e amico di Michelangelo Antonioni, decise di acquistare un intero promontorio totalmente brullo esattamente di fronte all’isolotto di Bergeggi per sviluppare una sua idea di villaggio per vacanze. Per fare ciò decise di indire un concorso con rimborso spese di 5.000 lire allo scopo di ricevere da architetti proposte di ville per vacanza e poter scegliere le più affini alla sua visione estetica e compositiva. All’epoca l’ordine degli architetti di Milano diffidò i suoi iscritti dal partecipare a questa “gara a buon mercato”. Ciò nonostante le adesioni furono molto numerose da parte di circa 350 architetti del nord Italia, tra cui molti dei principali nomi della scena del periodo, ma nessuna delle proposte lo convinse completamente. Grazie a una segnalazione dell’ingegnere Valentino Sarolli, strutturista di fama e noto progettista di velodromi a livello internazionale, venne suggerita a Tizzoni la figura di un giovanissimo e talentuoso architetto, Mario Galvagni, che stava lavorando nel suo studio.
Marco ci puoi raccontare, avendo seguito fin dal principio le vicende del Parco e avendo sviluppato una consolidata amicizia con il Galvagni, quali sono state le prime fasi del progetto per Torre del Mare? Quando Mario si recò al colloquio negli uffici di Porta Vittoria a Milano, si presentò al committente e al suo fidato collaboratore geometra Renato Guarnerio senza il progettino della villa e spiegò chiaramente che prima si sarebbe dovuto sviluppare un disegno urbanistico generale del promontorio che prevedesse un uso ordinato del territorio disponibile mediante il disegno delle strade, delle reti impiantistiche, dei servizi, degli arredi, dei parcheggi e delle aree verdi; una sorta di piano regolatore nel quale descrivere precisamente le modalità insediative e tutte le regole da rispettare. Una di queste regole, molto significativa, prevedeva che gli edifici a valle non potevano superare il livello strada, tale da consentire sempre la visuale libera verso il mare. Tizzoni rimase colpito dai contenuti della proposta e circa un anno dopo invitò Galvagni sul posto per un sopralluogo. L’incontro fu molto positivo e l’imprenditore decise di dare carta bianca al giovane progettista chiedendogli di elaborare velocemente una soluzione per il primo edificio da destinare a uffici. Mario costruì un modello con l’argilla che aveva individuato in una vena nel terreno stesso da mostrare il giorno dopo al committente: la soluzione molto originale e anticonvenzionale piacque a Tizzoni che decise di procedere senza indugi alla costruzione. Era il 1954. Si procedette inizialmente alla costruzione delle strade (mediante lo sparo di mine) che dall’Aurelia si snodavano lungo il terreno fino alla cima del promontorio dove si trovava e si trova l’antica Torre d’Ere, torre di avvistamento di epoca romana. Fu necessario lo sparo di mine nella roccia, che venne utilizzata inizialmente per la costruzione e i rivestimenti dei muri di sostegno della strada e di alcune delle prime ville, tra cui l’edificio per gli Uffici (poi villa Tizzoni-Marazzi), villa Malacrida, villa Bancio, villa Tanzi, villa Dasch detta “La Rotonda”, villa Trotti, villa Russi e gli appartamenti sulla scogliera. Visto l’ottimo e immediato riscontro ottenuto, grazie all’operato del giovane architetto milanese, Tizzoni (per riconoscenza) volle regalare due lotti edificabili all’ingegnere Sarolli, il quale decise di edificarne uno solo per mantenere un maggiore agio intorno alla propria villa per le vacanze al mare.

Questo articolo è pubblicato in l’industria delle costruzioni 496 -Città in Scena – dic/mag 2024

Abbonati alla rivista per accedere alla versione integrale di questo contenuto

Articoli correlati