26 Agosto 2024

Studio Labics

dalla rubrica L'INTERVISTA, a cura di Luigi Prestinenza Puglisi

Di Labics si è sentito parlare a lungo per la vicenda della sistemazione del Palazzo dei Diamanti. Un progetto vincitore di concorso e ostacolato a gamba tesa da Vittorio Sgarbi. Ma ciononostante realizzato, e con un buon risultato architettonico, grazie alla bravura di Maria Claudia Clemente e di Francesco Isidori nel mediare senza compromettere la qualità del progetto. I lavori di Labics si caratterizzano tutti per la capacità di riuscire a mantenere alta l’asticella della ricerca architettonica, convincendo e piacendo per eleganza e qualità spaziale e per la felicità di integrazione al contesto. Caratteristica, questa, che ha permesso di lavorare con ottimi risultati in ambiti complessi e stratificati come quelli archeologici. Da qui il recente primo premio nel concorso per la nuova passeggiata archeologica nell’area dei Fori Imperiali a Roma. Ce ne è abbastanza per una intervista che ci aiuti a fare luce sul loro lavoro. L.P.P.
L’intervista ripercorre, insieme ai progettisti, i tratti salienti del loro approccio alla professione, approfondendo le vicende recenti legate ad alcuni dei loro progetti più noti, come quello, realizzato, per il Palazzo dei Diamanti di Ferrara o il progetto di concorso per la nuova Passeggiata dei Fori Imperiali, recentemente aggiudicato in gruppo con Orizzontale, Openfabric, Buromilan, Ia2, GO-Mobility.
PALAZZO DEI DIAMANTI A FERRARA

Palazzo dei Diamanti, la nuova loggia

Il progetto per il Palazzo dei Diamanti consiste in una serie organica di interventi finalizzati al restauro e alla valorizzazione del complesso cinquecentesco e all’adeguamento degli spazi interni ed esterni, a fini espositivi. Il progetto è mosso dalla convinzione che l’architettura, a differenza di altre forme d’arte, sia un’arte viva che non può solamente essere contemplata nella sua bellezza; un’arte che per continuare ad esistere debba essere fruita e, se necessario, reinterpretata. Così è sempre stato nella storia dell’architettura, contrariamente alla tendenza che, in tempi recenti, ha visto spesso il prevalere della logica della pura conservazione, sulla possibilità di riscrittura dei monumenti che ci sono stati tramandati dal passato. Anche il palazzo dei Diamanti ha avuto in tal senso una storia complessa nel corso dei secoli che lo rende un meraviglioso palinsesto, fatto di ripensamenti, aggiunte successive e parti mai completate. Un edificio privo, se non nelle facciate esterne, di una unità complessiva, testimoniata anche dell’uso articolato che se ne fa oggi: il piano nobile ospita la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, mentre il piano terra dal 1991 viene utilizzato come sede per esposizioni temporanee dalla Fondazione Ferrara Arte. Palazzo dei Diamanti non è già, dunque, solo un monumento di sé stesso, ma una architettura destinata ad ospitare attività pubbliche, che ne consolidano il ruolo e la presenza nella cultura del nostro paese; testimonianza non solo dell’enorme patrimonio che ci è stato tramandato dal passato, ma anche opportunità per continuare a produrre e veicolare cultura in futuro.
LA NUOVA PASSEGGIATA ARCHEOLOGICA A ROMA

Passeggiata archeologica Fori Imperiali, immagini di concorso

La strategia generale di progetto unisce la necessità di delineare un piano unitario ma al tempo stesso differenziato nelle soluzioni specifiche, in funzione delle diverse condizioni al contorno, rispondendo alle esigenze espresse nel bando di concorso; un piano capace di dare indicazioni sia per il breve che per il lungo periodo, anche dove gli interventi avranno un carattere temporaneo e reversibile. La linea rossa che lega tutti gli interventi è quella di facilitare il processo di conoscenza e comprensione dei luoghi: rendere il sito maggiormente intellegibile anche a uno sguardo non esperto, permette infatti una relazione di vicinanza tra visitatori e monumenti, che favorirà una fruizione maggiormente consapevole, rispettosa e spontanea. Il progetto è la somma di un insieme di interventi, alcuni strutturanti, altri puntuali. Lungo Via dei Fori Imperiali, oltre all’obiettivo di evocare l’antica spazialità romana, il progetto ha l’ambizione di realizzare delle vere e proprie piazze, che invitano alla sosta e che rendono l’esperienza della passeggiata un’esperienza ricca di episodi differenti; una serie di piazze che non saranno solo luoghi da cui percepire l’area archeologica, ma anche un insieme di spazi pubblici ombreggiati, adibiti alla sosta e fruibili da tutti i cittadini. La nuova Passeggiata Archeologica è un percorso che si estende per circa tre chilometri e abbraccia il Palatino, il Foro Romano, I Fori Imperiali e il Colosseo per una larghezza variabile dai quattro ai nove metri. Il nuovo tracciato rappresenta un audace progetto di rinascita e si propone come moltiplicatore di spazi e usi pubblici, trasformando aree precedentemente sottoutilizzate o marginali del Parco Archeologico del Colosseo in luoghi di incontro, ristoro, svago e cultura. Piazze, aree verdi e punti di sosta saranno creati lungo tutto il percorso, invitando residenti e visitatori a esplorare e interagire con l’ambiente circostante, quello monumentale e la città.

Questo articolo è pubblicato in l’industria delle costruzioni 495 -Premi IN/ARCHITETTURA 2023 – giu/nov 2024

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