n. 388 marzo/aprile 2006 - ARCHITETTURA IPOGEA

La dimensione ipogea del progetto contemporaneo, tema di questo numero della rivista, non va intesa come ripiegamento evasivo all’interno di quella dimensione nostalgica e simbolica che ha attraversato la storia della civiltà e della cultura, né tanto meno come tentativo di privare l’architettura del suo ruolo di presenza altra e diversa dal proprio ambiente naturale. Le opere qui presentate vanno, infatti, considerate come testimonianza della ricerca in atto di una via alternativa, realmente praticabile nella trasformazione del nostro habitat presente e futuro, ricca di spunti di riflessione e di interessanti soluzioni che, nell’ottica di una integrazione, continuità, differenza tra architettura e natura, tra suolo e sottosuolo, investe tutti i tipi di costruzioni, dalle infrastrutture urbane agli spazi pubblici per la cultura e il tempo libero, dai luoghi sacri alle abitazioni.
Le architetture illustrate nel numero vengono presentate attraverso quattro metafore che, utilizzate come artificio retorico, servono a mettere in evidenza altrettanti percorsi di ricerca progettuale relativi all’architettura ipogea o meglio ad una modalità di trasformazione dell’ambiente che non vede più l’architettura come oggetto a sé stante, ma lavora sul complesso degli elementi e delle relazioni che la circondano. Ecco allora che il lavoro sullo spazio ipogeo diviene, attraverso la metafora geologica, la conseguenza di un’architettura che si fa topologia, simula la morfogenesi del territorio, si de-forma per mettere in scena un fenomeno fisico, con una doppia opzione: simulare un evento drammatico; ricreare un accordo primordiale con le forze della natura. Analogo esito figurativo spetta a quelle architetture che si ispirano alla metafora ecologica, linea rispondente al mutato atteggiamento dell’uomo contemporaneo, sensibilizzato di fronte al rischio dell’inquinamento ambientale e alla riduzione delle energie disponibili; far scomparire o quasi l’architettura sottoterra permette di recuperare suolo per altri usi.
Con la metafora etnologica il discorso si proietta verso altre figure retoriche: le catacombe, le società segrete, l’alveare, il suk, il bunker, gli stili di vita, sottolineando l’idea di una città composta di più strati, tutti potenzialmente vitali come avviene nel lavoro teorico-progettuale di Rem Koolhaas. Il tema dell’architettura ipogea non riguarda più la sola spazialità eccezionale dei luoghi collettivi ma ha a che vedere con tutta l’estetica dell’underground metropolitano (sottopassi, stazioni della metro, centri commerciali, tunnel carrabili) e con la residenza privata. Infine, la metafora teologica, quella che rappresenta la motivazione primigenia del costruire sottoterra e che si esprime nello spazio sacro, del culto clandestino, del monumento funebre è l’archetipo della cripta, l’utero, l’inconscio; la suggestione dello scavo archeologico.

SOMMARIO

LA DIMENSIONE IPOGEA NEL PROGETTO CONTEMPORANEO – Pag. 4
THE HYPOGEAN DIMENSION IN CONTEMPORARY ARCHITECTURE
Manuela Raitano

MOSHE SAFDIE - Pag. 26
Museo di Storia dell’Olocausto a Gerusalemme, Israele
Yad Vashem Holocaust History Museum, Jerusalem, Israe

TADAO ANDO – Pag. 34
Museo d’Arte nell’isola di Naoshima, Giappone
Chichu Art Museum, Naoshima Island, Japan

ANTOINE PREDOCK – Pag. 42
Museo del Fiume Flint ad Albany, Georgia, USA
Flint RiverQuarium, Albany, Georgia, USA

REM KOOLHAAS / ROB HILZ – Pag. 50
Tunnel sotterraneo a L’Aia, Olanda
Souterrain, The Hague, The Netherlands

M III ARCHITECTS - Pag. 58
Centro di educazione ambientale a Hoorn, Olanda
Environmental Education Center, Hoorn, The Netherlands

AUER + WEBER - Pag. 62
Hotel Eso sul Cerro Paranal, Cile
Eso Hotel, Cerro Paranal, Chile

THE NEXT ENTERPRISE - Pag. 68
Piscina privata sotterranea a Vienna, Austria
Private underground Swimming Pool, Vienna, Austria

JORDI BADIA / JOSEP VAL- Pag. 72
Servizi funerari municipali a Leon, Spagna
Municipal Funerary Services, Leon, Spain

NATALINI / ARRIGONI - Pag. 78
Santuario di Montenero, Livorno, Italia
Montenero Sanctuary, Livorno, Italy

ARGOMENTI - Pag. 84