IPOSTUDIO ARCHITETTI – Pag. 16
Residenza Sanitaria Assistenziale a Montemurlo, Prato

Il complesso si colloca in un paesaggio poco antropizzato e segnato da lievi ondulazioni del terreno, dove l’impianto domina.
Nel pensare l’ampliamento e la ristrutturazione, i progettisti hanno lavorato su un doppio sistema di volumi: il primo è costituito da piccole scatole basse, nere, opache e tendenzialmente cieche, disposte a corona intorno al secondo, costituito da due volumi alti, trasparenti e dominanti.
Questi sono grandi scatole di vetro industriale, sorrette da una struttura in acciaio, disegnati per avvolgere parte degli impianti già esistenti e alloggiare parte di quelli nuovi; la luminosità dell’involucro e la sobrietà delle finiture alleggeriscono molto queste masse: decisivo, in tale smaterializzazione, è anche il ben calibrato "stacco" tra i due volumi, tra i quali si genera una sorta di tensione magnetica di attrazione e repulsione, stabilizzata dall''interposta ciminiera svettante, alta ben cento metri. In questo contesto, l’antico e il nuovo dialogano con estrema disinvoltura per mezzo di un unico spazio aperto, un’aia, elemento tipico delle fattorie toscane, su cui affacciano gli edifici preesistenti e che diviene al contempo giardino pensile della nuova struttura: una sorta di terrazzamento, di contrafforte di forma circolare, che si sviluppa ad arco su due piani ipogei, seguendo le curve di livello della collina.

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