n. 401 maggio/giugno 2008 - HOUSING IN OLANDA 2003-2008

Dopo quasi un secolo, la solida tradizione di social housing olandese sembra lasciare il posto a modi e procedure di altro tipo. La costituzione di classi sociali miste e più abbienti di quelle che avevano portato alla costruzione dei migliori quartieri operai, dal dopoguerra in poi, ha imposto la revisione di procedure e criteri su cui quegli stessi quartieri si basavano. Il 1995 segna la fine della sovvenzione da parte dello stato delle Housing Corporations, le associazione per l’edilizia popolare olandesi, e l’avvio di una nuova fase nel settore della produzione di case.
Alcune Corporation hanno optato, dopo il 2000, per la vendita di parte del patrimonio immobiliare costruito nel corso dei decenni. L’aumento degli stipendi, la diminuzione del numero medio di abitanti per famiglia hanno imposto la ridefinizione dei canoni locativi e la costruzione di tipologie dalle dimensioni più opportune.
I vecchi quartieri di social housing, soluzione ideale per una classe in espansione e priva di “liquidità”, sono diventati un fardello ingombrante. Sono due i principali elementi che caratterizzano questa nuova fase della produzione nel settore della residenza in Olanda: la ricerca di maggiore qualità e la richiesta, da parte di abitanti socialmente diversi rispetto al passato, di abitazioni più grandi e confortevoli; la conclusione di una pratica di espansione delle città fondata sulla realizzazione di nuovi insediamenti intorno ai centri urbani, sostituita dalla demolizione e ricostruzione di quartieri esistenti per risolvere contemporaneamente la nuova domanda abitativa e la riqualificazione delle aree.
A questi va aggiunto il fenomeno della così detta “gentrification”, ovvero della graduale trasformazione di ex quartieri popolari in realtà completamente diverse. Gli abitanti cambiano, l’area diventa più borghese e i prezzi degli affitti e delle residenze cominciano a salire, mentre i vecchi residenti vengono gradualmente esclusi dal quartiere. Le amministrazioni cavalcano il fenomeno e costruiscono in aree dove prima nessuno si sarebbe arrischiato ad abitare. I nuovi edifici residenziali sono immaginati per far coesistere persone dal reddito diverso; funzionano come contenitori di due realtà: da un lato le residenze per il libero mercato e dall’altro le “subsidized houses”. Altro aspetto da sottolineare è che molti dei progetti olandesi recenti, come alcuni di quelli presentati in questo numero della rivista, propongono il ribaltamento della serializzazione ossessiva perpetrata negli anni del dopoguerra: gli edifici diventano contenitori di tagli dimensionali differenti e riescono a far coesistere differenti categorie di abitanti, dal single alla famiglia numerosa.

SOMMARIO

LA RESIDENZA IN OLANDA DOPO LA FINE DELL’EDILIZIA POPOLARE – Pag. 4
THE DUTCH HOUSING PROGRAM AFTER THE END OF PUBLIC HOUSING
Hans Ibelings


VERSO UN MODERNO LEGATO ALLA “GENTRIFICATION” – Pag. 9
TOWARD A GENTRIFIED MODEL
Giampiero Sanguigni

ONIX – Pag. 14
Edificio residenziale a uso misto a Stadshagen, Zwolle
Exodus, Stadshagen, Zwolle

DOK ARCHITECTEN – Pag. 22
Quattro edifici residenziali ad Amsterdam
Borneodriehoek, Amsterdam

VENHOEVEN CS – Pag. 30
Tre edifici a uso residenziale ad Amsterdam
Drie Bouwmeesters, Amsterdam

DIEDEREN DIRRIX ARCHITECTEN – Pag. 38
Complesso residenziale a Eindhoven
Central, Eindhoven

SEARCH – Pag. 46
Case unifamiliari a Floriande, Hoofddorp
Eiland 7, Floriande, Hoofddorp

DICK VAN GAMEREN - Pag. 52
Edificio residenziale a tipologie miste a IJburg, Amsterdam
Blok 23b1, IJburg, Amsterdam

MEYER EN VAN SCHOOTEN ARCHITECTEN – Pag 58
Edificio per appartamenti ad Amsterdam
Nieuwpeil, Amsterdam


S333 ARCHITECTURE + URBANISM – Pag. 64
Edificio per appartamenti e negozi ad Almere
The Angle, Mixed-use residential blocks, Almere

BEDAUX DE BROUWER ARCHITECTEN – Pag. 70
Residenze a schiera e a patio a Tilburg
Witbrant-Oost, Tilburg

ATELIER KEMPE THILL – Pag. 76
Residenze a schiera a Osdorp, Amsterdam
Town houses, Amsterdam-Osdorp

ARGOMENTI - Pag. 82
Viaggio in Giappone
Nishizawa (SANAA): l’ossessione riduzionista e i suoi limiti
Esercizi di costruzione. Pensare città nuove. Mostra antologica dello Studio Purini Thermes
La Città dello Sport a Tor Vergata: colloquio con i protagonisti del cantiere
“Piccole stazioni ferroviarie”: un concorso di idee
Il Mottagrill di Pier Luigi Nervi e Melchiorre Bega a Limena sull’autostrada Torino-Trieste (1965-1967)
“Amate l’Architettura”, cento opere progettate e realizzate nella provincia di Roma
Laboratorio Tivoli. Progetti di trasformazione urbana
Le astrazioni determinate di Franco Pierluisi
Una Biennale “ideale”: considerazioni sulla conferenza stampa di presentazione della 11ª Mostra Internazionale di Architettura a Venezia
Concorso internazionale di progettazione per un nuovo complesso scolastico a Vignola L'undicesima edizione del ThyssenKrupp Elevator Architecture Award a Dubai